Pittori
Giovanni da San Giovanni
Giovanni Mannozzi (detto Giovanni da San Giovanni) nacque a San Giovanni Valdarno (Arezzo) nel 1592. Nel 1608 giunse a Firenze, frequentando come allievo la bottega del pittore fiorentino Matteo Rosselli. I suoi biografi, pur descrivendolo nella sua originale personalità, lo considerano, giustamente, un eccellente pittore e affrescatore. Nel 1612 si iscrisse all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze. Interessato agli artisti della Scuola Veneta, fu anche attratto dall’opera di J. Callot e G. Parigi. Operò specialmente a Firenze: i tabernacoli di via Ghibellina e di via Cennini sono tra le sue prime opere. Nel 1619 lavorò alla facciata del palazzo degli Antellesi, in piazza Santa Croce. Nel 1620 dipinse la Carità all’Ospedale di Santa Maria Nuova. Nei dintorni fiorentini eseguì affreschi nella Villa della Quiete a Carreggi, nella Villa Corsini a Mezzomonte e in altre località. Abbandonato lo stile manieristico, dal 1621 al 1627 si trasferì a Roma, orientandosi verso una dolce espressività narrativa (abside dei Santi Quattro Coronati, Palazzo Pallavicini-Rospigliosi) eseguendo spaziosi cicli a fresco, attestanti la sua delicatezza coloristica di ameno autore,spesso anche satirico. Dopo un breve soggiorno, nel 1628, a Reggio Emilia, tornò nel 1629 a Firenze dove intervenne alla Badia a Settimo, alla Badia Fiesolana ed eseguì le decorazioni del salone terreno di Palazzo Pitti che rimasero incompiute a causa della sua morte, avvenuta il 9 dicembre 1636. |
OPERE:
Castelfiorentino (FI): “S. Antonio abate, S.Ilario e S. Rocco”, nella pinacoteca della chiesa di S. Verdiana. Cento (FE): “Storie della famiglia Bentivoglio” (1628), con la collaborazione di Ippolito Provenzale. Certaldo (FI): Affreschi “Scene della vita della Vergine”, nella cappella della villa Guicciardini a Vico d’Elsa. Colle Val d’Elsa (SI): “Storie della Vergine”, nella cappella Brancadoro. Cutigliano (PT): “Circoncisione”, nella chiesa parrocchiale. Fiesole (FI): “Cristo nutrito dagli angeli” (1629). Firenze: “Allegoria di Firenze” (1616) sulla facciata di una casa di Piazza della Calza. Affreschi nella facciata del palazzo di Niccolò dell’Antella, tra i quali “Cupido dormiente” (1619-1620). “Scene mitologiche e dell’Antico Testamento”, nel vestibolo della Galleria degli Uffizi. “La visita ai carcerati” (c.1616) nel Palazzo Quaratesi. Storie tratte “dall’Asino d’oro” di Apuleio, nella villa di Giovan Francesco Grazzini. “Amori degli dei, La Pittura dipinge la Fama”, in Palazzo Pitti. Dipinti nella volta della Cappella Calderini a S. Croce. “Putti con l’impresa di Michelangelo”, nella casa Buonarroti. Affreschi “Giudizio di Paride e altri” nei Palazzi Pucci. Affreschi “Fuga in Egitto” (1621) e altri, nella cappella dell’Accademia delle Arti del Disegno, poi trasferiti nel Museo Archeologico. “Liberazione e Martirio di S. Pietro”, nella chiesa di S. Trinita. “Storie di Cristo” (in collaborazione con Nicodemo Ferrucci) nell’ex-refettorio del chiostro del Convento di S. Trinita. Contributo alle “Scene della vita di S. Francesco”, nella chiesa di Ognissanti. Affreschi nell’Oratorio di S. Francesco dei Vanchetoni. “S. Massimo soccorso da S. Felice”, affresco nella chiesa di S. Felice. “Venere che pettina Amore, Ritratto del Pievano Arlotto, Lo sposalizio di S. Caterina” nella Galleria Pitti. “La notte delle nozze”, in Palazzo Pitti. “Nozze di Ferdinando II e Vittoria della Rovere, La distruzione dei libri da parte del Tempo e dei Satiri, Maometto si accinge ad abbattere la civiltà greca, I satiri invadono il Parnaso, Le Muse fuggono cacciate dalle Arpie mentre poeti e filosofi fuggono verso Firenze”, affreschi nel Museo degli Argenti. “Enea e Didone”, affresco nel Museo Bardini. “Aurora e Tritone” (1635-36) già nel Palazzo Pucci e ora nel Museo Bardini. “La Quiete che domina i venti” (1632) nella villa La Quiete a Careggi. Tabernacolo dipinto nella villa già Torrigiani a Quinto. Affreschi nella villa "il Pozzino", presso Firenze (1631). “Ratto di Ganimed”,e nella villa Corsini a Mezzomonte, presso Firenze (1633). Affresco (deperito) nel convento dell’Addolorata di Montesenario. “Cristo servito dagli Angeli”, affresco nell’ex-convento della Badia Fiesolana. Affresco (attribuito) nella villa Pagni (Badia a Ripoli). “Il B. Rasone Cesorio tentato dal demonio si rifugia tra le braccia della Vergine”, affresco (attribuito) nella Pinacoteca della Certosa al Galluzzo. “Giove scaccia Ebe per accogliere Ganimede”, affresco nella Villa Corsini a Pozzolatico. “Eterno in gloria, Evangelisti, Cristo consegna le chiavi a S. Pietro, Martirio di S. Quintino, Martirio di S. Stefano, S. Lorenzo, S. Stefano, S. Benedetto e S. Bernardo” nella cappella di S. Quintino della Badia di S. Salvatore a Settimo. Kedleston Hall (UK): “La burla del Pievano Arlotto” (1627), collezione Scarsdale. Monsummano Terme (PT): “Miracoli della Madonna della Fontenuova” (15 lunette) nel santuario di S. Maria di Fontenuova. Montepulciano (SI): “Martirio di S. Biagio”, nella chiesa di S. Agnese a Montepulciano. Pisa: “S. Giovanni Gualberto”, chiesa di S. Torpè. Pistoia: Lunette nel chiostro della Maddalena nella chiesa di S. Domenico. Affreschi “Storie di S. Caterina d’Alessandria”, nella cappella del Palazzo Pallavicini. Roma: Affreschi “Paradiso, Storie di Martiri”, nella chiesa dei Santi quattro Coronati (1623-24). “Storie di S. Carlo Borromeo”, nella chiesa della Madonna dei Monti. “Ratto di Proserpina, Ratto di Anfitrite, Ratto d’Europa, Perseo con la testa di Medusa, Incendio di Troia, Morte di Cleopatra, Allegoria della notte” (1623-1627) nel palazzo Rospigliosi Pallavicini (in collaborazione con il Tassi, il Bonzi e Filippo Napoletano). “Notte” (in collaborazione con il Furini) nello stesso palazzo. “Il contratto nuziale”, nella Galleria Nazionale d’arte antica. S. Giovanni Valdarno (AR): Affreschi (ora illeggibili) “Sposalizio della Vergine e Annunciazione” (1621) nella basilica di S. Maria delle Grazie. “Madonna col Bambino, 4 santi e 2 angeli, S. Giuseppe col Bambino, Decollazione del Battista”, nella stessa chiesa. S. Miniato (PI): “Redentore e Madonna” nel Museo Diocesano. Volterra (PI): Affreschi “Vita di S. Paolo” nel Duomo. BIBLIOGRAFIA: “Supplemento alla serie dei trecento elogi e ritratti degli uomini i più illustri in pittura, scultura e architettura”, Firenze, Stamperia di S.A.R. per Gaetano Cambiagi, 1774. F. Baldinucci, D.M. Manni, “Notizie de’ Professori del disegno da Cimabue in qua”, Milano, S.T. Classici Italiani, 1812. F. Gherardi Dragomanni, “Memorie della terra di San Giovanni nel Val d’Arno Superiore”, Firenze, Tip. Formigli, 1834. O. Hillyer Giglioli, “Giovanni da S. Giovanni”, Firenze, Istituto di Edizioni Artistiche, 1920. A. Banti, “Giovanni da San Giovanni pittore della contraddizione”, Firenze, Sansoni, 1977. M.P. Mannini - C. D’Afflitto, “Giovanni da San Giovanni (1592-1636)”, Catalogo Mostra di Barberino Val d'Elsa del 1978, Sesto Fiorentino, Tip. Nova, 1978. G. Cantelli - C. Zappia (a cura), “Giovanni da San Giovanni a Monsummano”, Catalogo Mostra, Monsummano del 1987, Empoli, Barbieri-Noccioli, 1987. I. Della Monica (a cura), “Giovanni da San Giovanni, disegni”, San Giovanni Valdarno, Mostra Casa Masaccio 1994, Bologna, Alpha Libri, 1994. |