L’ARCHITETTURA RURALE DEL VALDARNO
La planimetria della casa “leopoldina” valdarnese è circoscritta in un elementare quadrato con
rettangolo, dove gli ambienti lavorativi, stalle e magazzini, sono collocati al piano terreno,
mentre i vani abitativi, con l’ampia cucina, sono al primo piano.
(R. Cellai)
SAN MICHELE A FAVILLA: UN VILLAGGIO SCOMPARSO E UNA NECROPOLI RITROVATA
Abbiamo tracciato per grandi linee e probabilmente con molte imprecisioni le vicende di questo insediamento che alcuni ritrovamenti occasionali, avvenuti a metà degli anni settanta, hanno definitivamente collocato sulla riva destra del torrente Faella, nei pressi dell’omonimo paese. (R. Cellai) |
LA SIGNORIA DEI CONTI GUIDI IN VALDARNO. OSSERVAZIONI ED IPOTESI
Questo contributo non è né una relazione quadro, né un saggio di ricerca, ma solo un tentativo di coordinare in relazione al contesto del Valdarno di Sopra documentazione e riflessioni già note sui conti Guidi. In sostanza, appunto, osservazioni sulla documentazione a disposizione ed ipotesi interpretative, da prendersi come materiale di discussione per il convegno stesso e per chi vorrà cimentarsi, in futuro, in ricerche sulla signoria dei conti Guidi fra XII e XIII secolo. (M. Bicchierai) |
LA POPOLAZIONE DI FAELLA DALL’ESTIMO DEL 1364 AL CATASTO DEL 1427
Gli Altoviti dovevano essere particolarmente legati a Faella, perché un atto del 1430 attesta che Monna Nanna, figlia di Attavante de’ Gherardini e moglie di Oddo di Vieri Altoviti, abitava nel borgo di Faella e con tale atto acconsente che il
marito, che abita in Borgo S. Apostoli, venda una casa a Cosimo de’ Medici e a suo figlio Lorenzo il Magnifico. Rimasta vedova, nel 1492 Monna Nanna venderà una casa nel borgo di Faella, ma i suoi discendenti continueranno ad abitarvi,
come attestano le fedi di battesimo dei secoli seguenti.
(P. Piccardi)
Gli Altoviti dovevano essere particolarmente legati a Faella, perché un atto del 1430 attesta che Monna Nanna, figlia di Attavante de’ Gherardini e moglie di Oddo di Vieri Altoviti, abitava nel borgo di Faella e con tale atto acconsente che il
marito, che abita in Borgo S. Apostoli, venda una casa a Cosimo de’ Medici e a suo figlio Lorenzo il Magnifico. Rimasta vedova, nel 1492 Monna Nanna venderà una casa nel borgo di Faella, ma i suoi discendenti continueranno ad abitarvi,
come attestano le fedi di battesimo dei secoli seguenti.
(P. Piccardi)
QUANTI GIOTTO DI BONDONE?
Chiunque si trovi ad esaminare le imbreviature di Ser Giovanni di Buoninsegna da Rignano (ASF Notarile Antecosimiano 9491), si sorprenderà nel notare i due atti allegati. Il primo, alla carta 73r., porta la data del 30 Maggio 1306, viene rogato a Firenze, in borgo San Lorenzo e vede Aringhus Giroldi di Mediolano, ma abitante a Siena, impegnarsi a rimborsare un prestito a “Giocto qd. Bondonis de Senis”. Il secondo, alla carta 73v., è del 2 Giugno 1306 e vede “Giotto fil. qdam Bondonis de Senis” in qualità di teste all’atto del pagamento, da parte dei cittadini di Siena, della quota da loro dovuta a Moruvello dei marchesi di Malaspina, al tempo capitano generale delle città di Firenze, Siena, Lucca, Prato e San Gimignano. (P. Piccardi) |